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Cina: La Grande Muraglia è in pericolo

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view post Posted on 3/8/2016, 20:51
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Una notizia che per gli amanti di Lara non sarà piacevole, proprio noi che abbiamo un legame speciale con La Muraglia Cinese grazie al secondo capitolo di Tomb Raider!

Cina: La Grande Muraglia perde i pezzi. Quasi un terzo saccheggiato

Secondo le autorità cinesi la colpa non è di piogge e vegetazione, ma dei furti: i mattoni vengono usati per le costruzioni o rivenduti come souvenir



È il simbolo della Cina, ma cade a pezzi. «Wanli Changcheng yongbu dao», «la Grande Muraglia non potrà mai cadere», recita un antico proverbio che allude allo spirito indomabile del popolo cinese unito. Eppure ogni anno la situazione della Grande Muraglia, patrimonio Unesco dal 1987, peggiora. E così l’amministrazione statale cinese ha annunciato ispezioni periodiche e controlli a campione lungo le circa 13mila miglia - 21mila chilometri - di parete per assicurarsi che le amministrazioni locali applichino le misure di prevenzione introdotte un decennio fa. I primi indiziati per la scomparsa di un terzo della Grande Muraglia sono le difficili condizioni meteo, ma secondo l’amministrazione la colpa è delle ruberie di mattoni usati dalle popolazioni come materiale da costruzione oppure rivenduti come souvenir.

Secondo la stessa amministrazione statale per il patrimonio culturale cinese (Sach), solo il dieci per cento è ben conservato. La storia della muraglia, le cui parti più antiche vengono datate al III secolo a.C., si fa risalire al primo regno cinese quando Qin Shi Huangdi, il primo augusto imperatore per l’appunto, avendo conquistato e unificato sotto il suo domino diversi regni fece accorpare più spezzoni di mura in un’unica struttura che avrebbe difeso il nuovo Stato dalle popolazioni nomadi che lo insidiavano. Nei secoli la struttura muraria fu più volte ampliata e ricostruita. Non sempre ha tenuto lontano i «barbari», ma li ha fatti entrare nell’Impero di mezzo in maniera controllata. Alcuni temuti nomadi hanno perfino preso il potere e creato nuove dinastie. Varcare la Grande Muraglia significava essere consapevoli della grandezza della civiltà cinese, saper trattare con i mandarini e, soprattutto, adeguarsi e far proprie la loro lingua e le loro regole.

La Grande Muraglia che visitiamo oggi si snoda attraverso 15 regioni, dal deserto del Gobi alla Mongolia fino al Mar Giallo, ed è in buona parte databile alla dinastia Ming che ha governato la Cina tra il 1368 e il 1644. Il suo susseguirsi di torri di avvistamento è uno dei tratti più caratteristici dell’arido paesaggio della Cina settentrionale. Ma «quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini» denuncerebbe il Pasquino. I suoi mattoni sono stati saccheggiati da possidenti e contadini, le erosioni dovute agli agenti atmosferici e al dissesto causato dalla vegetazione spontanea hanno fatto il resto. Il Beijing Daily riporta allarmato la sparizione di ben duemila chilometri di questa opera di ingegno unica al mondo.

C’è da aggiungere che, dagli Anni Cinquanta in poi, diversi tratti di muro originale sono stati ricostruiti a beneficio del turismo di massa. Su alcuni dei muri si possono ancora leggere a lettere cubitali frasi come «lunga vita al presidente Mao» mentre nei luoghi più vicini alla capitale, e per questo preferiti dai turisti, sono stati aggiunti scivoli e seggiovie che in nessun modo tentano di preservare la struttura originaria. «Budao Changcheng fei haohan», chi non è mai stato sulla Grande Muraglia non è un vero uomo, scriveva il Grande Timoniere. Non poteva di certo immaginare che un giorno avrebbe rischiato di scomparire.

Fonte Lastampa.it e varie

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view post Posted on 24/9/2016, 19:23
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Continuano le brutte notizie riguardanti la Muraglia Cinese <_<

Una colata di cemento sulla Grande muraglia. Proteste in Cina: “Una catastrofe per la civiltà”

Il caso in una contea settentrionale del Paese. Il governo: intervento di messa in sicurezza

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Una sezione restaurata della Grande Muraglia

È l’ultimo scandalo, girano online le foto di una lunga sezione della Grande muraglia “ripavimentata” con una colata di cemento. Il “restauro” del governo locale della contea di Xiaohekou, Cina settentrionale, è avvenuto già nel 2014, ma è diventato di dominio pubblico solo ieri quando le foto postate in un forum sono diventate quasi immediatamente virali su Weibo, il twitter cinese, dove non hanno esitato a definire l’evento «una catastrofe per la civiltà umana».

Il governo locale si è difeso sostenendo che aveva seguito i regolamenti di «messa in sicurezza dell’opera» ma gli utenti e i media che si sono subito affiancati all’indignazione popolare hanno ricordato che l’Ordinanza per la protezione della Grande Muraglia emessa nel 2006 prevede che «riparazioni e restauri rispettino il principio di preservazione dello scenario originale».

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(Un fermo immagine di una delle foto postate sui social cinesi)

La storia della muraglia, le cui parti più antiche vengono datate al III secolo a.C., si fa risalire al primo regno cinese quando Qin Shi Huangdi, il primo augusto imperatore per l’appunto, avendo conquistato e unificato sotto il suo domino diversi territori fece accorpare più spezzoni di mura in un’unica struttura difensiva che avrebbe difeso il nuovo Stato dalle popolazioni nomadi che lo insidiavano. Nei secoli la struttura muraria fu più volte ampliata e ricostruita e sin dai tempi più antichi è il simbolo della Cina unita.

Eppure ogni anno la situazione della Grande Muraglia, patrimonio Unesco dal 1987, peggiora. Si pensi che le stime sulla sua lunghezza variano ormai tra i 9mila e i 21mila chilometri e che, secondo la stessa Amministrazione statale per il patrimonio culturale cinese (Sach), solo il dieci per cento è ben conservato. Non è una buona media. Soprattutto se i pensa ai siti cinesi di valore artistico-archeologico meno noti. Solo i patrimoni Unesco su suolo cinese sono 50, uno in meno rispetto al record italiano.

Fonte la stampa.it
 
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